Progetto Impianto Videosorveglianza - Come installare un sistema di telecamere di sicurezza in casa
Vuoi realizzare un impianto di videosorveglianza per la tua abitazione o per la tua attività e vorresti sapere come crearlo partendo dal progetto impianto videosorveglianza?
Vuoi essere certo che il progetto sia adatto alle tue reali esigenze?
Un sistema di videosorveglianza può essere costoso e complesso da installare, ma se lo si realizza con l’aiuto di un professionista potrebbe rivelarsi un investimento vantaggioso.
Vediamo prima di tutto cosa serve per realizzare il tuo primo progetto impianto videosorveglianza.
Per realizzare fisicamente un impianto di videosorveglianza bisogna valutare alcuni fattori come: la tecnologia, il cablaggio, il collegamento delle telecamere, il videoregistratore, i cavi da utilizzare. Tutti aspetti tecnici che servono per realizzare il progetto impianto di videosorveglianza.
Progetto impianto videosorveglianza: i fattori da tenere in considerazione
Come progettare l’impianto è un aspetto importante perché non c’è niente di peggio che acquistare frettolosamente del materiale, magari su internet, che non sia coerente con le esigenze del progetto stesso.
È importante studiare la propria situazione e partire con il piede giusto.
La videosorveglianza può essere utilizzata per monitorare la vita privata della persona o degli animali, per controllare l’accesso all’edificio, per rilevare eventuali attività illegali, per individuare persone con problemi di salute mentale e per altri usi.
Visto l’importanza di questo argomento vogliamo analizzare gli aspetti principali da tenere in considerazione per realizzare il progetto dell’impianto di videosorveglianza per la casa o per la tua attività.
Progetto impianto di videosorveglianza quali telecamere scegliere
La prima scelta da fare quando ci si appresta a realizzare il progetto impianto videosorveglianza è il tipo di telecamera da scegliere. Abbiamo due possibilità: analogica o digitale.
Per qualsiasi impianto si debba realizzare, grande o piccolo che sia, la scelta giusta è sicuramente la tecnologia digitale.
Le telecamere digitali sono superiori in termini di prestazioni, facilità nel cablaggio, di espansione, flessibilità e prestazioni.
- Scopri quali sono le migliori telecamere da esterno
Ci sono comunque delle situazioni in cui le soluzioni analogiche possono andare più che bene e sono:
- Nel caso in cui l’impianto deve essere completato o sostituito e si parte da un analogico già esistente;
- Se devi installare telecamere molto piccole come nel caso del settore investigativo.
Per quanto riguarda tutte le altre situazioni la tecnologia da utilizzare per realizzare il progetto impianto videosorveglianza è la digitale.
Collegamento videocamere
Per collegare le videocamere all’impianto è importante capire che tipo di cablaggio intendi utilizzare tra filare o Wi-Fi.
Se puoi portare un cavo di rete alle telecamere, scegli sempre il cablaggio filare perché è migliore dal punto di vista di prestazioni, stabilità, inattaccabilità.
Scegli il Wi-Fi se il passaggio dei fili è troppo complicato impossibile o troppo oneroso.
A questo punto le telecamere andranno collegate all’NVR (Network Video Recorder), il videoregistratore per le telecamere di rete.
In un impianto di telecamere IP non è essenziale un NVR ma è fortemente consigliato.
Se l’impianto prevede 1 o 2 telecamere, una al cancello, un’altra all’ingresso di casa, allora puoi utilizzare la SD interna della telecamera per registrare e controllarla tramite una app.
Se l’impianto diventa più complesso l’NVR risulterà fondamentale, perché ti permette di centralizzare le immagini, controllare le registrazioni, gestire le rilevazioni e così via.
Il NVR per collegarsi alle telecamere può avere diverse porte POE o una sola porta di rete.
Scopriamo le differenze:
Impianto videosorveglianza più semplice: NVR con porte POE integrate
Nel NVR con porte POE, per permettere alle videocamere di funzionare non devi fare altro che collegare un cavo di rete ad ogni telecamera e allacciarla alla porta POE del NVR.
Il videoregistratore fornisce alimentazione alle telecamere che iniziano a funzionare.
A sua volta l’NVR può comunicare con l’esterno grazie alla porta di rete che può essere collegata con dei dispositivi come ad esempio un router o una rete internet esterna.
Il grande vantaggio di questo impianto sta nel fatto che le videocamere si auto configurano (solo se videocamera e NVR sono della stessa marca), questo vuol dire che non dovrai combattere con impostazioni da settare sul computer.
Anche se non hai grande dimestichezza con l’informatica potrai riuscire a configurare con facilità un impianto di videosorveglianza di questo genere.
Le telecamere sono completamente gestite dal NVR con una classe di indirizzi specifica, di conseguenza la rete esterna non può vedere cosa vedono le telecamere interne.
Lo svantaggio che può avere un progetto impianto videosorveglianza con un NVR con porte POE è che devi portare tutti i cavi delle telecamere direttamente al NVR.
Con 4 – 8 telecamere va benissimo, se devi installare più telecamere dovrai utilizzare un altro sistema.
Questo limita l’utilizzo di questa tecnologia ai piccoli impianti.
NVR senza porte POE
Se stai progettando un impianto di videosorveglianza con molte telecamere avrai bisogno di un NVR senza le porte POE integrate.
Con questo tipo di videoregistratore le telecamere non sono collegate direttamente all’ NVR ma andranno collegate a uno switch esterno che permette di diramare la rete dove serve.
In questo tipo di impianto non c’è la connessione fisica delle telecamere all’NVR ma tutto passa attraverso lo switch.
Il primo vantaggio in questo caso è che il videoregistratore è collegato con un cavo solo e puoi posizionarlo in un posto strategico, mentre lo switch puoi posizionarlo all’interno di una cassetta di derivazione o nel controsoffitto.
Gli switch possono essere più di uno e questo ti permetterà di organizzare il cablaggio in modo più efficiente.
Un altro vantaggio importante è che con questo progetto impianto videosorveglianza, telecamere, NVR e router, sono tutti sulla stessa rete e classe di indirizzi IP.
Tutti gli elementi possono dialogare con la rete, puoi collegare videocamere di marche diverse all’impianto senza grossi problemi.
L’unico svantaggio di questo sistema è che non c’è nulla di auto configurante. Dovrai avere un minimo di dimestichezza con i sistemi informatici ma nulla di estremamente complicato.
Progetto impianto videosorveglianza: sistemi collegati alla rete elettrica
Fino ad ora abbiamo scelto le tecnologie, il tipo di NVR e gli switch, rimane l’ultimo elemento non meno importante ovvero il cavo di rete.
La scelta del cavo è una cosa fondamentale perché la maggior parte dei problemi che puoi incontrare nel tuo progetto impianto videosorveglianza sono dovuti al cavo non adatto o troppo economico.
Oggi in commercio esistono diverse categorie di cavo e sono la 5e, la categoria 6, e la 7.
Non pensare che acquistando un cavo di rete di categoria più elevata automaticamente ti permetta di avere la migliore qualità. Non è una scelta sbagliata ma probabilmente bisogna considerare un altro fattore.
La differenza nelle categorie è relativa alla velocità massima di trasmissione dati supportata dal cavo.
Nell’impianto di videosorveglianza non si raggiungono alte velocità, nessuna apparecchiatura dell’impianto ha un’interfaccia in grado di gestire una velocità superiore ai 10 gigabit.
Il cavo di categoria 5e è adatto a velocità fino a 1000 Mbit/s ed è perfetto per un progetto impianto videosorveglianza.
Un’altra caratteristica del cavo da tenere in considerazione è la schermatura del cavo.
Nei cavi di rete la schermatura serve a proteggere il flusso dei dati interno del cavo, dalle interferenze esterne in alta frequenza.
Le interferenze che si possono avere all’interno dell’abitazione o dell’azienda di solito non sono ad alta frequenza.
Quello che può disturbare l’afflusso dati, infatti, è quella dei 220 volt che però è una frequenza bassa (50 hertz) e contro questa frequenza la schermatura del cavo è quasi del tutto ininfluente.
Per evitare le interferenze del 220 volt il nostro consiglio è quello di evitare il più possibile il passaggio dei cavi in un unico corrugato.
Un ultimo aspetto da tenere presente sui cavi è il materiale e la sezione del conduttore, un aspetto da non trascurare perché nel cavo non passano solo dati ma anche corrente elettrica per l’alimentazione verso le telecamere.
È necessario un conduttore interno di rame puro solido, con una sezione generosa, almeno 0.45 mm, meglio se 0.48 perché in questo modo ci sarà poca caduta di tensione.
Le nostre conclusioni
Quello che abbiamo descritto in questo articolo, ovvero, come realizzare un progetto impianto videosorveglianza, sono i punti principali, che secondo noi possono aiutarti nella scelta della strumentazione e della tecnologia giusta per il tuo impianto di videosorveglianza casa, ufficio o azienda.
Con questo tutorial abbiamo voluto sintetizzare le nozioni base che ti permetteranno di realizzare un progetto impianto videosorveglianza in modo consapevole.
Se vuoi realizzare un impianto di videosorveglianza senza troppe difficoltà puoi rivolgerti a noi della Sti Adsl.
Visita il nostro sito alla sezione servizi videosorveglianza e scopri tutti i vantaggi di affidarti a noi.
Avrai così a disposizione un tecnico che ti supporterà in tutte le fasi del tuo progetto e potrà installare il tuo nuovo impianto.
Contattaci senza impegno al numero 0744 403 403 o scrivici un email a matticari@stiadsl.it.